martedì 30 settembre 2014

Eccomi!



Eccomi qui, dopo un nuovo periodo di latitanza dal mondo blog.
Che volete, dopo sette anni di "arresti domiciliari volontari" dovuti all'aver cura di mia madre, l'improvvisa libertà di questa estate, complici le vacanze dal lavoro e il bel tempo ( per quanto possa esserlo stato quest'anno) mi ha portata a vivere più tempo all'aperto e in compagnia degli amici reali.
Quando poi riuscivo ad avvicinarmi al computer, ecco che si ripresentava il solito, annoso problema: una connessione Internet lenta come una lumaca, mai superiore agli 0,30 mb. Un vero incubo.

Sono, infatti, ormai ben quattro estati che soffro le pene dovute alla connessione quasi inesistente. L'anno scorso l'amica Perlasmarrita aveva persino inventato una storia prendendo spunto dalle mie vicissitutini! Di fatto, in queste ultime quattro estati, ho acquistato ben tre router diversi e sostituito tre volte i filtri ai telefoni, senza risolvere nulla, visto che il problema tornava a ripresentarsi il luglio successivo. Anche quest'anno non è andata meglio e, come sempre, i tecnici Telecom mi hanno rimproverata sostenendo che la linea è buona e il problema è sicuramente mio.
"Ok, ci sarà pure qualcosa che non va a casa mia, ma ditemi cosa, in modo che possa risolvere l'inghippo, non posso andare avanti ad acquistare modem e filtri a gogò per tutta la vita!"

Finalmente, dopo aver praticamente costretto l'ultimo tecnico ad ispezionare i cavi nel sotto-tetto, ( gli abbiamo persino messo un cappello in testa affinché  non si sporcasse i capelli con la polvere) sembra che l'origine del problema sia stata trovata proprio lassù, con alcuni cavi elettrici che passano troppo vicini a quelli della linea telefonica. Insomma,spero veramente che sia la volta buona, perché navigare a 0,30 mb è veramente impossibile. 

Un nuovo problema si è presentato anche a scuola, con l'inizio delle lezioni. Per motivi di sicurezza il Sindaco ha deciso infatti di proibire il parcheggio delle nostre macchine nel cortile della scuola, costringendo tutti quanti a lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta per raggiungere la sede di lavoro. Anch'io, che pur abito nella stessa città, vivo però al capo opposto e impiego circa mezz'ora a piedi, tenendo conto anche di un ginocchio un po' malandato che non mi permette una grande velocità. Risultato, la mattina presto, pur di trovare un parcheggio che non sia con il disco orario e si trovi non troppo distante dalla scuola, parto da casa un'ora prima,( ieri mattina alle sette ero già davanti al portone) mentre, dalla seconda ora in poi, utilizzo al bicicletta, purché non piova. Sarà tutta salute, non lo metto in dubbio, ma sta cominciando a fare freddo e pedalare quando è ancora notte e l'aria gela le mani e la gola non è per niente piacevole, per di più in salita! Insomma,alla mia veneranda età sono tornata ciclista come quando andavo a scuola a undici anni. Per l'occasione, ho pure tirato fuori la bicicletta che mi aveva comprato mio padre in prima media, che ancora funziona benissimo. Ricordo che l'aveva portata a casa con tanto orgoglio, perché aveva acquistato la più bella del negozio, una Legnano, che ormai sta diventando d'epoca. Chissà come sarebbe contento di vedere che l'ho ben conservata!

 
 Questi sono, per ora, gli aggiornamenti. Ben ritrovati, amici miei!

sabato 20 settembre 2014

Il figlio del maresciallo...

Ho raccontato, nel post precedente, dei miei incontri con "Gli amici del giardino della Rocca" e dei loro cagnolini. Ho evidenziato come queste persone siano diverse tra loro per cultura, abitudini, ceto sociale, ma accomunate dall'amore per gli animali e dalla voglia di condividere le proprie esperienze.

In queste ultime settimane, a turno, abbiamo lavorato tutti, chi più, chi meno, per ripulire i canali di scolo e le grate in modo da rendere più asciutto e vivibile il giardino e stasera, in una giornata quasi autunnale e già un po' fredda, siamo rimasti seduti tranquillamente a chiacchierare e a cercare di conoscerci un po' meglio.



Ho scoperto allora di aver insegnato, nei tre anni della scuola media, alle figlie di due signore e, addirittura, al marito di una terza. Il mondo è piccolo! Quando F. ha cominciato a parlare dei suoi parenti e ha nominato il suo cognome, mi è venuto in mente un maresciallo degli alpini che, tanti anni fa, veniva con la sua signora a farsi confezionare le camicie da mia madre. Alla mia richiesta, ho scoperto che F. era proprio il figlio di quella coppia, non più in vita da parecchio tempo.

F. era incredulo.

"Sei la figlia di Angela? Venivo anch'io a casa tua e non ho mai visto, in tutta la mia vita, altre camicie perfette come quelle che cuciva tua madre!  Avevano i colletti e i polsini di ricambio, per poterle indossare a lungo, e non avevano il minimo difetto, come creazioni di alta sartoria! Ricordo ancora quelle che confezionava a me, allora giovanotto molto esigente, aderenti al punto giusto, con stoffe particolari molto difficili da lavorare. L'ultima era così particolare e bella che, quando mi diventò stretta, dopo averla indossata a lungo, riuscii addirittura a rivenderla! Tua madre era veramente una sarta eccezionale!"

F. raccontava agli altri, con voce carica di entusiasmo, i suoi ricordi di ragazzo in merito a mia madre e mi sembrava nuovamente di vederla, china sulla sua macchina per cucire, che lavorava curando i minimi particolari, terminando poi le rifiniture a mano. Le sue asole, rigorosamente manuali, erano perfette e la stiratura non faceva mai una grinza. A volte, quando non era soddisfatta, smontava e rifaceva, anche più volte, perché lei era una perfezionista ed era il giudice più esigente di se stessa. Era anche molto affabile e i clienti si confidavano volentieri con lei, che aveva sempre una parola buona per tutti e un consiglio pieno di buon senso.

Ricordo il maresciallo in modo particolare, perché aveva timore a guidare la macchina, tanto che la moglie, pur non più giovane, si era sentita in dovere di prendere la patente per accompagnarlo nei suoi spostamenti.  Per arrivare a casa nostra c'era un vialetto d'ingresso che doveva essere affrontato in retromarcia al momento dell'uscita e la povera signora si trovava sempre in difficoltà, poiché non riusciva ad andare dritto e finiva regolarmente per piantarsi contro la rete del giardino, una, due, tre volte.  A quel punto uscivamo noi e cominciavamo a darle indicazioni: "Ancora un po' avanti! Alt! Indietro! Basta! Giri il volante!" Dopo varie peripezie riusciva finalmente ad immettersi sulla strada e, agitatissima, con la pressione alle stelle e il marito più spaventato di lei, ripartiva.

Ah! Mi sembra ancora di vederli! E la sera, durante la cena, mamma ed io raccontavamo a papà, tornato dal lavoro, le esilaranti avventure automobilistiche della moglie del maresciallo.  Ricordi di tempi felici, di conversazioni intorno al desco familiare, di vita semplice ma piena di gioia.


Ho avuto l'impressione che F. mi guardasse con occhi diversi stasera, in quanto figlia di una donna che ricorda ancora con tanta ammirazione e ho pensato che nessuno muore mai veramente, finché rimane vivo il suo ricordo nelle persone che ha incontrato e con cui ha incrociato i sottili, ma saldi fili della vita.  

giovedì 4 settembre 2014

Gli amici del giardino della Rocca

Nel suo girovagare nei parchi per portare a spasso il cane, mio marito è finito in un vecchio giardino, parco pubblico dal 1896, situato su una rocca che domina la parte alta della nostra città. Negli ultimi anni il luogo, un po' isolato, se pur bellissimo, si era degradato a causa di atti di vandalismo e ospiti poco educati, che l'avevano ridotto ad una sorta di discarica.

 Un gruppo di persone, proprietarie di cagnolini, aveva però pensato che quello fosse proprio il luogo ideale per portarci i suoi amici a quattro zampe e, chiesto il permesso al sindaco, i volontari si erano dati da fare per ripulire tutto a suon di "olio di gomito"e restituire al giardino il suo aspetto originale. 


Mio marito è capitato là proprio quando il grosso del lavoro era stato fatto e quel gruppo di persone si godeva il rinnovato spazio verde insieme ai suoi animaletti: Jack russel, bassotti, volpini, cani da riporto, meticci, di tutto e di più, ognuno con la sua particolarità e ben determinato carattere.


Nell'estate, libera dagli impegni scolastici, mi sono unita anch'io all'allegra combriccola  e devo dire di aver trascorso dei pomeriggi molto sereni e rilassanti.  E' incredibile come un gruppo di persone, completamente eterogeneo per professione, ceto sociale, abitudini e stili di vita, si sia così legato.
Forse è proprio questo che rende saldo il legame fra tutti, il fatto di condividere esperienze e convinzioni molto differenti, ma con il collante di un'unica grande passione comune: l'amore per gli animali.

La novità di questi giorni riguarda la decisione di ripulire un canale di scolo per l'acqua piovana e quella d'irrigazione. Si sono visti quindi i volontari armarsi di badili, zappe e carriola e darsi da fare per togliere la terra in eccesso, sempre circondati dai cagnolini che vanno e vengono, corrono dietro la palla, giocano, quasi come fossero bambini. In effetti, c'è anche chi invita il cagnolino dicendogli: "Vieni dalla mamma!" E c'è anche chi, presentando il gruppo a qualche nuovo arrivato, spiega: "Lui è il papà di Pippo, lei è la mamma di Jackie,  lui è il papà di Tea..." Il tutto scherzosamente, tanto per far capire gli abbinamenti tra cane e padrone, ma la cosa mi ricorda tanto altri tempi, quando frequentavo un altro giardino con tante mamme e bambini veri. Quanto tempo è passato!


Ovviamente il nostro Terry viene matto per il giardino della Rocca. Sembra proprio che sorrida quando sale in macchina per recarsi là e non vede l'ora di arrivare. Quanto gioca! Corre con gli altri cagnolini, si rotola sull'erba, rincorre la palla, si precipita con gli altri ad accogliere ogni nuovo arrivato, proprio come fanno le persone quando qualcuno si aggiunge alla compagnia.



Terminati i lavori, già si parla di una cena per festeggiare.


Insomma,a volte basta poco per stare bene: un po' di tranquillità, un bell'ambiente nel verde, sana compagnia e la gioia dei propri piccoli amici. 

n.b. le fotografie, tranne quelle di Terry, provengono dalla pagina di facebook "Gli amici del giardino della Rocca)